VICENZAORO 2025

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La luce abbagliante di Vicenzaoro filtrava attraverso le finestre, riflettendosi sui piatti sporchi che si accumulavano nel lavello. Sara si muoveva con agilità tra i vapori e il rumore del clatter metallico, il suo grembiule bianco macchiato di grasso e detersivo non riusciva a nascondere la sua essenza ribelle. Sotto il camice, la pelle era adornata da tatuaggi di frasi filosofiche e simboli che raccontavano di sogni lontani e ideali irraggiungibili, mentre la sua mente correva a pensieri di Kant e Nietzsche, lontano dal frastuono della cucina.

Era un lavoro precario, quello di lavapiatti, ma per Sara era un modo per guadagnarsi da vivere e continuare i suoi studi. Ogni giorno, in quel tempio dell'oro e della bellezza, si sentiva un pesce fuor d'acqua, ma le sue mani, abituate a scivolare tra le stoviglie, trovavano un ritmo confortante in quel caos.

Quella mattina, mentre affondava le mani in un lavandino di piatti incrostati, qualcosa di lucente attirò la sua attenzione. Con un gesto rapido, afferrò un oggetto che brillava intensamente tra il grasso e la schiuma: una fedina di diamanti taglio brillante, accompagnata da un elegante filo di spirale piatta in oro 18 carati, un’opera d’arte che non si sarebbe mai aspettata di trovare nel suo mondo. Al centro, un diamante taglio cushion da 0,3 carati brillava come un cuore pulsante, un dono perfetto per qualcuno che amava.

Sara rimase incantata per un attimo, il suo sguardo si perse in quella bellezza, sentendo il battito del suo cuore accelerare. Ma subito dopo, la ragione prese il sopravvento. Non era sua, non poteva tenere un gioiello così prezioso. Con un sospiro profondo, chiamò il maitre, il cui sguardo severo si posò sull'anello.

“Scusi, signor Montalbano,” disse, con voce ferma ma tremante, “ho trovato questo tra i piatti. Dovrebbe restituirlo al suo legittimo proprietario.”

Il maitre si avvicinò, il suo volto si illuminò alla vista del gioiello. “Incredibile! Questo anello è un pezzo unico, destinato a una cliente molto importante. Sei stata molto onesta, Sara.”

Mentre il maitre si allontanava con l’anello in mano, Sara sentì una strana fitta al petto. Non era solo il desiderio di possedere quel gioiello, ma l’idea che la sua vita, così ordinaria e precaria, potesse incrociarsi con la bellezza e il lusso. E in quel momento, un pensiero audace si fece strada nella sua mente: chissà se quel diamante avesse mai potuto brillare in un contesto più… reale.


The dazzling light of Vicenzaoro filtered through the windows, reflecting off the dirty plates that piled up in the sink. Sara moved gracefully among the steam and the clatter of metal, her white apron stained with grease and detergent unable to hide her rebellious essence. Beneath the coat, her skin was adorned with tattoos of philosophical phrases and symbols that spoke of distant dreams and unreachable ideals, while her mind raced with thoughts of Kant and Nietzsche, far from the din of the kitchen.

It was a precarious job, that of a dishwasher, but for Sara, it was a way to earn a living and continue her studies. Every day, in that temple of gold and beauty, she felt like a fish out of water, but her hands, accustomed to sliding among the dishes, found a comforting rhythm in that chaos.

That morning, as she plunged her hands into a sink full of crusted plates, something shiny caught her attention. With a swift motion, she grabbed an object that gleamed brightly among the grease and foam: a diamond-studded ring, accompanied by an elegant flat spiral wire in 18-karat gold, a work of art she never expected to find in her world. In the center, a 0.3-carat cushion-cut diamond sparkled like a beating heart, a perfect gift for someone she loved.

Sara was enchanted for a moment, her gaze lost in that beauty, feeling her heartbeat quicken. But soon after, reason took over. It wasn't hers; she couldn't keep such a precious piece of jewelry. With a deep sigh, she called the maître, whose stern gaze fell upon the ring.

“Excuse me, Mr. Montalbano,” she said, her voice steady yet trembling, “I found this among the dishes. It should be returned to its rightful owner.”

The maître approached, his face lighting up at the sight of the jewel. “Incredible! This ring is a unique piece, destined for a very important client. You have been very honest, Sara.”

As the maître walked away with the ring in hand, Sara felt a strange pang in her chest. It was not only the desire to possess that jewel but the idea that her life, so ordinary and precarious, could intersect with beauty and luxury. And in that moment, a bold thought made its way into her mind: who knows if that diamond could ever shine in a more... real context.


Das blendende Licht von Vicenzaoro filterte durch die Fenster und spiegelte sich auf den schmutzigen Tellern, die sich im Waschbecken stapelten. Sara bewegte sich mit Eleganz zwischen dem Dampf und dem Geräusch des metallischen Klapperns, ihr weißer Kittel, befleckt mit Fett und Waschmittel, konnte ihre rebellische Essenz nicht verbergen. Unter dem Kittel war ihre Haut mit Tattoos von philosophischen Sätzen und Symbolen geschmückt, die von fernen Träumen und unerreichbaren Idealen erzählten, während ihr Geist mit Gedanken an Kant und Nietzsche rannte, weit entfernt vom Lärm der Küche.

Es war ein precäres Job, der des Geschirrspülers, aber für Sara war es eine Möglichkeit, ihren Lebensunterhalt zu verdienen und ihr Studium fortzusetzen. Jeden Tag, in diesem Tempel aus Gold und Schönheit, fühlte sie sich wie ein Fisch auf dem Trockenen, aber ihre Hände, die es gewohnt waren, zwischen den Geschirr zu gleiten, fanden einen tröstlichen Rhythmus in diesem Chaos.

An diesem Morgen, während sie ihre Hände in ein Waschbecken voller verklebter Teller tauchte, erregte etwas Glänzendes ihre Aufmerksamkeit. Mit einer schnellen Bewegung griff sie nach einem Gegenstand, der hell zwischen dem Fett und dem Schaum leuchtete: einem mit Diamanten besetzten Ring, begleitet von einem eleganten flachen Spiralband aus 18 Karat Gold, einem Kunstwerk, das sie nie in ihrer Welt erwartet hätte. In der Mitte funkelte ein 0,3 Karat großer Kissen-Schliff-Diamant wie ein pulsierendes Herz, ein perfektes Geschenk für jemanden, den sie liebte.

Sara war für einen Moment verzaubert, ihr Blick verlor sich in dieser Schönheit, während ihr Herzschlag schneller wurde. Doch kurz darauf übernahm die Vernunft. Es war nicht ihr Eigentum; sie konnte ein so wertvolles Schmuckstück nicht behalten. Mit einem tiefen Seufzer rief sie den Maître, dessen strenger Blick auf dem Ring lag.

„Entschuldigung, Herr Montalbano“, sagte sie mit fester, aber zitternder Stimme, „ich habe dies zwischen den Tellern gefunden. Es sollte seinem rechtmäßigen Besitzer zurückgegeben werden.“

Der Maître trat näher, sein Gesicht erhellte sich beim Anblick des Schmucks. „Unglaublich! Dieser Ring ist ein Unikat, bestimmt für eine sehr wichtige Kundin. Du warst sehr ehrlich, Sara.“

Während der Maître mit dem Ring in der Hand wegging, verspürte Sara einen seltsamen Stich in ihrer Brust. Es war nicht nur der Wunsch, diesen Schmuck zu besitzen, sondern die Idee, dass ihr Leben, so gewöhnlich und prekär es war, sich mit Schönheit und Luxus kreuzen könnte. Und in diesem Moment drängte ein kühner Gedanke in ihren Kopf: Wer weiß, ob dieser Diamant jemals in einem... realeren Kontext erstrahlen könnte.

VICENZAORO

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Descrizione dell'Anello

L'anello "Eterna Spirale" è una creazione unica in oro giallo 18kt, che incarna la fusione tra artigianato e bellezza senza tempo. Composto da cinque fili di spirale piatta, realizzati attraverso la pregiata lavorazione artigianale del coil, questo gioiello si intreccia con grazia, creando un gioco di luci e ombre che cattura l'occhio. Un delicato pavé di diamanti taglio brillante abbellisce l'anello, mentre al centro risplende un magnifico diamante taglio cushion da 0,3 carati, simbolo di amore eterno e preziosità. "Eterna Spirale" è un anello prêt-à-porter, perfetto per chi desidera indossare un pezzo di eleganza intramontabile, ideale per celebrare momenti speciali.

Racconto Mitologico: "La Creazione dell'Anello"

Nell'antico regno di Aurealis, dove il sole splendeva più luminoso e le stelle danzavano nel cielo, viveva una giovane orafa di nome Lyra. La sua abilità nel lavorare l'oro e le gemme era nota in tutto il regno, e si diceva che le sue creazioni portassero con sé la magia degli dei.

Un giorno, mentre Lyra stava raccogliendo oro nei fiumi sacri, si imbatté in un misterioso riflesso. Avvicinandosi, scoprì una pietra scintillante, un diamante che emanava una luce unica, simile a quella del sole. Lyra, affascinata, decise di portarlo con sé e di usarlo per creare un anello che avrebbe rappresentato l’amore eterno.

Mentre lavorava, Lyra si sentì ispirata da una visione: le spirali del vento che danzavano tra gli alberi e le onde del mare che si intrecciavano sulla riva. Decise così di utilizzare cinque fili di oro giallo, intrecciandoli con maestria, a simboleggiare i legami indissolubili tra le persone. Ogni filo rappresentava un elemento: Terra, Acqua, Aria, Fuoco e Spirito.

Dopo giorni e notti di lavoro, Lyra incastonò il diamante al centro dell'anello, circondato da una pioggia di diamanti più piccoli, che brillavano come stelle nel cielo notturno. Il risultato era un gioiello che non solo era bello, ma racchiudeva anche il potere delle forze naturali e l’amore eterno, capace di unire le anime destinate a stare insieme.

Quando l'anello fu completato, Lyra lo presentò al re di Aurealis, che rimase così colpito dalla sua bellezza e dalla sua storia che decise di donarlo alla sua amata sposa, la regina Celestia. L'anello "Eterna Spirale" divenne un simbolo di amore e unione nel regno, e la leggenda di Lyra e della sua creazione si diffuse ben oltre i confini di Aurealis.

Da quel giorno, ogni volta che qualcuno indossava l'anello, sentiva la presenza di Lyra e la magia della spirale, un richiamo eterno all'amore che trascende il tempo e lo spazio. E così, l'anello continuò a brillare, portando con sé storie di passione, di legami e di eternità, un vero capolavoro che avrebbe affascinato generazioni a venire.

VICENZAORO 2025

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Vicenza, nella calda luce di settembre, si trasforma in una tela di sogni e desideri durante la fiera VicenzaOro. L’aria è densa di fragranze di metalli preziosi e scintillii di gioielli, mentre i visitatori si muovono tra gli stand, affascinati dalle creazioni che brillano come stelle cadenti. È in questo contesto che si intrecciano le vite di Elena e Marco, due anime in cerca di qualcosa di più della bellezza superficiale.

Elena, una giovane designer di gioielli, ha esposto il suo ultimo pezzo: un anello in oro giallo 18kt, composto da cinque fili di spirale piatta che si avvolgono l'uno sull'altro, abbellito da una pioggia di diamanti taglio brillante. Ogni volta che un visitatore si avvicina, il suo cuore batte forte, sperando che qualcuno possa cogliere l’essenza del suo lavoro. Per lei, quel gioiello non è solo un accessorio: è un simbolo di connessione, un intreccio di storie e passioni.

Marco, un esperto gemmologo, si aggira tra gli stand con gli occhi che brillano di curiosità. Quando si ferma davanti all’anello di Elena, il mondo intorno a lui svanisce. L'eleganza senza tempo del pezzo lo cattura e, in un attimo, immagina la storia che potrebbe nascondere. Ma non è solo l’anello a colpirlo; è anche la giovane designer, la cui passione traspare da ogni gesto.

«È magnifico», dice Marco, rompendo il silenzio. Elena lo guarda, sorpresa e lusingata. I loro sguardi si incrociano, e in quel breve istante, entrambi sentono una connessione inspiegabile.

«Grazie», risponde Elena, accennando a un sorriso timido. «Ho voluto creare qualcosa che rappresentasse l’intreccio delle vite, delle emozioni…»

«E ci sei riuscita», interrompe Marco, la voce calda e sincera. «Ogni filo racconta una storia, e ogni diamante brilla come un sogno.»

Mentre parlano, il brusio della fiera si dissolve e il tempo sembra fermarsi. Marco si avvicina, indicando l’anello. «Posso provarlo?» chiede, e Elena annuisce, il cuore che batte forte.

Quando Marco indossa l’anello, la magia accade: sembra quasi che il gioiello si illumini di una luce propria. «È perfetto», dice lui, e i loro occhi si incontrano nuovamente, carichi di una promessa silenziosa.

In quel momento, VicenzaOro non è più solo una fiera di gioielli, ma il palcoscenico di una storia d’amore che sta per sbocciare, scintillante come i diamanti che adornano l’anello.

FOTOROMANZO

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El zumbido de la multitud era un fondo amortiguado, un murmullo de emoción y codicia que se mezclaba con el olor acre de metal precioso y cuero. Vicenzaoro. El paraíso de los ladrones, pensó Anya, apretando su pequeño taser en la mano enguantada. Era el primer día, y el olor de oportunidad era casi palpable.

La operación era simple, quirúrgica. Dos cómplices, Marco y Leo, expertos en neutralizar a los guardias y crear distracciones, habían identificado el objetivo: una elegante Mercedes Clase S, con la insignia de una conocida joyería de Florencia. Dentro, dos hombres de cabello canoso y aspecto cansado, probablemente fatigados por el viaje y cargados de mercancías preciosas.

Marco había bloqueado el coche con un movimiento preciso y silencioso. Leo, con su habilidad para mezclarse entre la multitud, los mantenía bajo observación. Anya, por su parte, tenía la tarea de recuperar el bolso.

Con un movimiento rápido, arrancó la puerta trasera. La cara de uno de los joyeros, un hombre de piel oliva y ojos oscuros, penetrantes e intensos, se encontró a pocos centímetros de la suya. Su mano, por un instante, rozó su piel mientras le arrancaba el bolso. Fue una sensación inesperada, un contacto eléctrico, más fuerte que la descarga del taser que sostenía con fuerza. No se trataba de miedo, sino de algo... diferente. Una ola de calor la recorrió, una sacudida emocional repentina e intensa que la dejó desorientada. El olor a sándalo y colonia masculina invadió sus fosas nasales, borrando, por un segundo, el olor a sudor y metal que la rodeaba normalmente durante los robos.

En ese milisegundo, mientras los ojos oscuros del joyero la miraban, Anya no vio solo una víctima. Vio a un hombre. Un hombre que, por un instante, había interrumpido su frío y calculado mundo, creando una brecha en la muralla de cinismo que había construido alrededor de su corazón. El bolso, lleno de diamantes brillantes, de repente pareció menos importante que el contacto fugaz, el latido acelerado, el vacío repentino y extraño que sentía por dentro. El robo, el plan, los cómplices... todo se había desdibujado, dejando espacio solo para ese momento de contacto, intenso y desconcertante.

Fue solo cuando Marco la llamó para escapar que Anya, con un sobresalto, recuperó la conciencia y se lanzó de nuevo a la realidad del mundo criminal en el que vivía. Pero ese contacto, ese escalofrío, ese vacío... lo llevaría consigo, una sombra inesperada en su corazón de ladrona.

VIDEOROMANZO

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Das Summen der Menschenmenge war ein gedämpfter Hintergrund, ein Murmeln von Aufregung und Gier, das sich mit dem beißenden Geruch von edlem Metall und Leder vermischte. Vicenzaoro. Das Paradies der Diebe, dachte Anya, während sie ihren kleinen Taser in der behandschuhten Hand hielt. Es war der erste Tag, und der Geruch von Möglichkeiten war fast greifbar.

Die Operation war einfach, chirurgisch. Zwei Komplizen, Marco und Leo, Experten im Neutralisieren von Wachen und im Schaffen von Ablenkungen, hatten das Ziel identifiziert: eine elegante Mercedes der Klasse S, versehen mit dem Emblem eines bekannten Juweliers aus Florenz. Drinnen saßen zwei ergraute Männer mit müdem Gesichtsausdruck, wahrscheinlich erschöpft von der Reise und beladen mit kostbaren Waren.

Marco hatte das Auto mit einem präzisen und lautlosen Manöver blockiert. Leo, mit seiner Fähigkeit, sich in die Menge einzufügen, hielt sie im Auge. Anya hingegen war damit beauftragt, die Tasche zu holen.

Mit einer schnellen Bewegung riss sie die hintere Tür auf. Das Gesicht eines der Juweliere, ein Mann mit olivfarbener Haut und dunklen, durchdringenden Augen, war nur wenige Zentimeter von ihrem entfernt. Für einen Moment berührte seine Hand sanft ihre Haut, während er ihr die Tasche entriss. Es war ein unerwartetes Gefühl, ein elektrischer Kontakt, stärker als der Schlag des Tasers, den sie fest hielt. Es war keine Angst, sondern etwas... anderes. Eine Welle von Wärme durchströmte sie, ein plötzlicher und intensiver emotionaler Schock, der sie desorientiert zurückließ. Der Duft von Sandelholz und Männerparfum drang in ihre Nasenlöcher und wischte für einen Moment den Geruch von Schweiß und Metall weg, der sie normalerweise während der Überfälle umgab.

In diesem Millisekunde, als die dunklen Augen des Juweliers sie anstarrten, sah Anya nicht nur ein Opfer. Sie sah einen Mann. Einen Mann, der für einen Moment ihre kalte und berechnende Welt unterbrochen hatte und eine Bresche in die Mauer des Zynismus geschlagen hatte, die sie um ihr Herz gebaut hatte. Die Tasche, gefüllt mit funkelnden Diamanten, schien plötzlich weniger wichtig als der flüchtige Kontakt, das beschleunigte Herzklopfen, die plötzliche und seltsame Leere, die sie in ihrem Inneren spürte. Der Überfall, der Plan, die Komplizen... alles war verschwommen, und es blieb nur dieser Moment des intensiven und verwirrenden Kontakts.

Es war erst, als Marco sie rief, um zu fliehen, dass Anya, mit einem Ruck, das Bewusstsein zurückgewann und sich wieder in die Realität der kriminellen Welt stürzte, in der sie lebte. Aber dieser Kontakt, dieses Kribbeln, diese Leere... sie würde es mit sich tragen, einen unerwarteten Schatten in ihrem Herzen als Diebin.

FOTOROMANZO

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Le bourdonnement de la foule était un fond feutré, un murmure d'excitation et de cupidité qui se mêlait au parfum âcre de métal précieux et de cuir. Vicenzaoro. Le paradis des voleurs, pensa Anya, serrant son petit taser dans sa main gantée. C’était le premier jour, et l’odeur d’opportunité était presque palpable.

L’opération était simple, chirurgicale. Deux complices, Marco et Leo, experts pour neutraliser les gardes et créer des distractions, avaient identifié la cible : une élégante Mercedes Classe S, portant l’insigne d’une célèbre bijouterie de Florence. À l’intérieur, deux hommes aux cheveux grisonnants et à l’air fatigué, probablement épuisés par le voyage et chargés de marchandises précieuses.

Marco avait bloqué la voiture avec un mouvement précis et silencieux. Leo, avec son talent pour se fondre dans la foule, les gardait sous surveillance. Anya, quant à elle, était chargée de récupérer le sac.

D’un mouvement rapide, elle ouvrit la porte arrière. Le visage de l’un des bijoutiers, un homme à la peau olive et aux yeux sombres, pénétrants et intenses, se retrouva à quelques centimètres du sien. Pendant un instant, sa main effleura sa peau alors qu’il lui arrachait le sac. C’était une sensation inattendue, un contact électrique, plus fort que la décharge du taser qu’elle tenait fermement. Ce n’était pas de la peur, mais quelque chose de... différent. Une vague de chaleur la parcourut, un choc émotionnel soudain et intense qui la laissa désorientée. L’odeur de bois de santal et de parfum masculin envahit ses narines, effaçant, pendant une seconde, l’odeur de sueur et de métal qui l’entourait habituellement pendant les braquages.

Dans ce millisecondes, alors que les yeux sombres du bijoutier la fixaient, Anya ne vit pas seulement une victime. Elle vit un homme. Un homme qui, pendant un instant, avait interrompu son monde froid et calculé, créant une brèche dans le mur de cynisme qu'elle avait construit autour de son cœur. Le sac, rempli de diamants scintillants, sembla soudain moins important que le contact fugace, le battement de cœur accéléré, le vide soudain et étrange qu'elle ressentait à l'intérieur. Le braquage, le plan, les complices... tout s'était estompé, laissant place seulement à cet instant de contact, intense et déconcertant.

Ce n’est que lorsque Marco l’appela pour fuir qu’Anya, d’un coup, reprit ses esprits et se replongea dans la réalité du monde criminel dans lequel elle vivait. Mais ce contact, ce frisson, ce vide... elle le porterait avec elle, une ombre inattendue dans son cœur de voleuse.

FOTOROMANZO

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The buzz of the crowd was a muffled background, a hum of excitement and greed that mingled with the acrid scent of precious metal and leather. Vicenzaoro. The thieves' paradise, Anya thought, gripping her small taser in her gloved hand. It was the first day, and the smell of opportunity was almost palpable.

The operation was simple, surgical. Two accomplices, Marco and Leo, experts at neutralizing guards and creating distractions, had identified the target: an elegant Mercedes Class S, bearing the insignia of a well-known jewelry store in Florence. Inside, two grizzled men with weary expressions, probably fatigued from their journey and loaded with precious goods.

Marco had blocked the car with a precise and silent move. Leo, with his ability to blend into the crowd, kept them under observation. Anya, on the other hand, was tasked with retrieving the bag.

With a swift movement, she yanked open the rear door. The face of one of the jewelers, a man with an olive complexion and dark, penetrating eyes, was just inches from hers. For a moment, his hand brushed against her skin as he ripped the bag from her. It was an unexpected sensation, an electric contact, stronger than the jolt of the taser she held tightly. It wasn't fear, but something... different. A wave of warmth coursed through her, a sudden and intense emotional shock that left her disoriented. The scent of sandalwood and men's cologne invaded her nostrils, momentarily erasing the smell of sweat and metal that usually surrounded her during heists.

In that millisecond, as the jeweler's dark eyes locked onto hers, Anya saw not just a victim. She saw a man. A man who, for an instant, had interrupted her cold and calculated world, creating a breach in the wall of cynicism she had built around her heart. The bag, filled with sparkling diamonds, suddenly seemed less important than the fleeting contact, the quickened heartbeat, the sudden and strange emptiness she felt inside. The heist, the plan, the accomplices... everything had blurred, leaving room only for that moment of contact, intense and disconcerting.

It was only when Marco called her to run that Anya, with a start, regained her senses and threw herself back into the reality of the criminal world she lived in. But that contact, that thrill, that emptiness... she would carry it with her, an unexpected shadow in her heart of a thief.

VICENZAORO 2025

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Il ronzio della folla era un sottofondo ovattato, un brusio di eccitazione e avidità che si mescolava al profumo acre di metallo prezioso e pelle. Vicenzaoro. Il paradiso dei ladri, pensò Anya, stringendo il suo piccolo taser nella mano guantata. Era il primo giorno, e il profumo di opportunità era quasi palpabile.

L’operazione era semplice, chirurgica. Due complici, Marco e Leo, esperti nel neutralizzare le guardie e creare distrazioni, avevano individuato il bersaglio: un'elegante Mercedes Classe S, targata con il distintivo di una nota gioielleria di Firenze. Dentro, due uomini dai capelli brizzolati e dall'aria stanca, probabilmente affaticati dal viaggio e carichi di preziose mercanzie.

Marco aveva bloccato l'auto con una mossa precisa e silenziosa. Leo, con la sua abilità nel mimetizzarsi tra la folla, li teneva sotto osservazione. Anya, invece, era incaricata di recuperare la borsa.

Con un movimento rapido, strappò la portiera posteriore. La faccia di uno dei gioiellieri, un uomo dalla carnagione olivastra e occhi scuri, penetranti e intensi, si ritrovò a pochi centimetri dalla sua. La sua mano, per un istante, sfiorò la sua pelle, mentre le strappava la borsa. Era una sensazione inaspettata, un contatto elettrico, più forte della scarica del taser che teneva stretta. Non si trattò di paura, ma di qualcosa di... diverso. Un'ondata di calore la percorse, un'improvvisa e intensa scossa emotiva che la lasciò disorientata. L’odore di legno di sandalo e colonia maschile invase le sue narici, cancellando, per un secondo, l'odore del sudore e del metallo che la circondava di solito durante le rapine.

In quel millisecondo, mentre gli occhi scuri del gioielliere la fissavano, Anya non vide solo una vittima. Vide un uomo. Un uomo che, per un istante, aveva interrotto il suo gelido e calcolato mondo, creando una breccia nel muro di cinismo che si era costruita attorno al cuore. La borsa, piena di diamanti scintillanti, improvvisamente sembrò meno importante del contatto fugace, del battito accelerato, del vuoto improvviso e strano che sentiva dentro. La rapina, il piano, i complici… tutto si era offuscato, lasciando spazio solo a quell’attimo di contatto, intenso e sconcertante.

Fu solo quando Marco la chiamò per scappare che Anya, con uno scatto, riprese coscienza e si ributtò nella realtà, nel mondo criminale in cui viveva. Ma quel contatto, quel brivido, quel vuoto... lo avrebbe portata con sé, un'ombra inaspettata nel suo cuore di ladra.

VICENZAORO 2025

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El sol se alzaba lentamente sobre Vicenza, tiñendo el cielo de matices dorados mientras la Feria del Oro abría sus puertas para el primer día. El aire era fresco, lleno de promesas y expectativas, mientras los visitantes abarrotaban los pabellones, atraídos por destellos y reflejos que danzaban entre los escaparates. Pero para Elena, la joven ladrona internacional conocida en el mundo del crimen como "La Zorra", ese día era diferente. No estaba allí para admirar las joyas; estaba allí para robarlas.

Con una sonrisa astuta en los labios, Elena ajustó su chaqueta negra, su atuendo elegante pero anónimo, perfecto para mezclarse entre la multitud. Sus ojos se deslizaron furtivamente sobre dos joyeros que se acercaban a un auto de lujo, sus rostros iluminados por la alegría de un negocio cerrado. Con un gesto rápido, hizo señas a sus cómplices, Marco y Livia, que se escondían cerca, listos para llevar a cabo el plan.

A medida que se acercaban, el corazón de Elena latía con fuerza. No era solo la adrenalina del atraco lo que la hacía sentir viva; era el escalofrío de lo desconocido, la electricidad de la acción. Con un movimiento fluido, bloqueó el auto y, en un instante, los dos joyeros se vieron obligados a bajar, sorprendidos y confundidos.

“¡Alto! No hagan movimientos bruscos,” ordenó Marco, su voz firme pero cargada de tensión. Elena se acercó, su mirada se posó en uno de los dos hombres: un joven de cabello oscuro y ojos penetrantes. Su nombre era Alessandro, y mientras su mirada se cruzaba con la de Elena, se creó un instante de silencio entre ellos.

Elena sintió una intensa carga emocional, una energía que recorría su cuerpo como un rayo. Su distancia se redujo, y en un instante, sus manos la tocaron, tratando de alejarla. Fue una sensación inesperada; el contacto era tan real, tan poderoso. La joven ladrona se sintió vulnerable, como si ese simple gesto hubiera revelado un lado de ella que no conocía.

Pero la racionalidad volvió en un instante. Tenía que actuar; no podía permitirse distraerse. Con un gesto decidido, se liberó de su agarre, pero su mirada permaneció grabada en la de Alessandro, como una chispa que enciende una llama. En ese momento, entre el bullicio de la feria y el estruendo de corazones agitados, Elena entendió que ese atraco no sería solo un golpe que llevar a cabo. Era el comienzo de algo inesperado, algo que cambiaría el curso de su vida.

VICENZAORO 2025

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Die Sonne erhob sich langsam über Vicenza und färbte den Himmel in goldene Nuancen, während die Goldmesse ihre Türen für den ersten Tag öffnete. Die Luft war frisch, voller Versprechungen und Erwartungen, während die Besucher die Pavillons drängten, angezogen von Glitzern und Reflexionen, die zwischen den Schaufenstern tanzten. Aber für Elena, die junge internationale Diebin, die in der Kriminalwelt als "Der Fuchs" bekannt war, war dieser Tag anders. Sie war nicht da, um die Schmuckstücke zu bewundern; sie war da, um sie zu stehlen.

Mit einem schalkhaften Lächeln auf den Lippen richtete Elena ihre schwarze Jacke, ihre elegante, aber anonyme Kleidung, die perfekt war, um sich in der Menge zu verstecken. Ihre Augen glitten heimlich über zwei Juweliere, die sich einem Luxusauto näherten, deren Gesichter von der Freude über einen abgeschlossenen Deal erleuchtet waren. Mit einer schnellen Geste gab sie ihren Komplizen Marco und Livia, die in der Nähe versteckt waren, ein Signal, bereit, den Plan auszuführen.

Als sie sich näherten, schlug Elenas Herz schnell. Es war nicht nur das Adrenalin des Überfalls, das sie lebendig fühlte; es war der Nervenkitzel des Unbekannten, die Elektrizität der Aktion. Mit einer geschmeidigen Bewegung blockierte sie das Auto und im Nu waren die beiden Juweliere gezwungen, auszusteigen, überrascht und verwirrt.

„Halt! Macht keine plötzlichen Bewegungen,“ befahl Marco, seine Stimme fest, aber angespannt. Elena trat näher, ihr Blick fiel auf einen der beiden Männer: einen jungen Mann mit dunklen Haaren und durchdringenden Augen. Sein Name war Alessandro, und während sein Blick den von Elena kreuzte, entstand einen Moment der Stille zwischen ihnen.

Elena spürte eine intensive emotionale Ladung, eine Energie, die wie ein Blitz durch ihren Körper strömte. Ihre Distanz verkürzte sich, und in einem Moment berührten seine Hände sie, während er versuchte, sie wegzuschieben. Es war ein unerwartetes Gefühl; der Kontakt war so real, so kraftvoll. Die junge Diebin fühlte sich verletzlich, als ob diese einfache Geste eine Seite von ihr offenbart hätte, die sie nicht kannte.

Doch die Rationalität kehrte im Nu zurück. Sie musste handeln, sie konnte sich keine Ablenkung leisten. Mit einer entschlossenen Geste befreite sie sich aus seinem Griff, aber ihr Blick blieb in dem von Alessandro gefangen, wie ein Funke, der eine Flamme entfacht. In diesem Moment, zwischen dem Lärm der Messe und dem Lärm der stürmischen Herzen, verstand Elena, dass dieser Überfall nicht nur ein Schlag war, den sie landen wollte. Es war der Beginn von etwas Unerwartetem, etwas, das den Verlauf ihres Lebens verändern würde.