VICENZAORO 2025

enter image description here

Il rumore dell'acqua che scorreva dai rubinetti si mescolava ai suoni metallici delle posate e dei piatti, creando una sinfonia caotica che riempiva il retro della cucina di Vicenzaoro. Giulia, con i capelli tinti di blu e i suoi numerosi tatuaggi che raccontavano storie di ribellione e passione, era immersa nel suo lavoro di lavapiatti, circondata da una nuvola di vapore e sapone. Le sue mani, abituate a scrostare le tracce di una giornata di eventi, si muovevano con agilità tra i piatti, mentre nella testa ruminava le teorie di Nietzsche e le domande esistenziali che la tormentavano.

Un piatto particolarmente incrostato attirò la sua attenzione. Mentre lo strofinava con energia, un riflesso catturò il suo sguardo. Si fermò, scoprendo una fedina piatta in oro 18 carati, lucida e perfetta, con un diamante azzurro incastonato al centro. La luce della cucina si rifletteva sul gioiello, creando un gioco di colori che l’affascinò. Giulia si sentì quasi in trance, il cuore che batteva forte mentre lo sollevava tra le dita. Un pensiero la attraversò: chi poteva averla persa? Doveva essere costosa, un oggetto di lusso in quel contesto di raffinata eleganza.

«Ehi, Giulia! Cosa hai lì?» la interruppe Marco, un collega che non perdeva mai l’occasione di creare tensione. La sua voce era carica di sospetto mentre si avvicinava, gli occhi fissi sulla fedina.

Giulia cercò di spiegare, ma la sua voce si perse nel brusio della cucina. «L’ho trovata tra i piatti, voglio restituirla...»

Ma Marco, con un gesto rapido, le strappò il gioiello dalle mani. «Non ci provare a farmi credere che sia tua. Sei sempre stata una poco di buono. Questa è roba di valore, e tu…»

La sicurezza del ristorante era già in movimento. Giulia sentì il cuore spezzarsi. Non solo per la fedina, ma per la convinzione che Marco stava cercando di imporle. Era stanca di essere etichettata, stanca di dover difendere la sua dignità in un mondo che sembrava ignorare la sua esistenza.

Quando gli agenti di sicurezza si avvicinarono, Giulia alzò la testa, cercando di mantenere la calma. «Non ho rubato nulla! L’ho trovata!», esclamò, la voce tremante ma ferma. In quel momento, tuttavia, non era solo la fedina a preoccuparla. Era il peso delle aspettative, delle ingiustizie, di una vita che sembrava sempre contrapporsi ai suoi sogni.

Eppure, tra il frastuono e la paura, un pensiero le balenò in mente: cosa sarebbe successo se avesse potuto rivendicare non solo il gioiello, ma anche il diritto di essere chi era?

VICENZAORO 2025


Related posts

Published by

VICENZAORO INFO

VICENZAORO INFO

VICENZAORO INFO