VICENZAORO

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VICENZAORO

Vicenzaoro, una delle fiere di gioielleria più prestigiose al mondo, ha una storia che affonda le radici nel 1958. Nata come un evento locale dedicato ai produttori di gioielli, nel corso degli anni si è evoluta in un punto di riferimento internazionale per il settore. La manifestazione non solo ha visto la partecipazione di marchi affermati, ma ha anche dato spazio a giovani designer e innovatori, creando un ambiente fertile per la creatività e l'arte orafa.

Tuttavia, il panorama attuale presenta sfide significative. La digitalizzazione ha trasformato il modo in cui i gioielli vengono presentati e venduti. I social media sono diventati strumenti fondamentali per i brand, consentendo loro di raggiungere un pubblico globale in tempo reale. Tuttavia, questa rapida evoluzione porta con sé il rischio di una disconnessione dai valori tradizionali, come l’artigianalità e l’autenticità. L'intelligenza artificiale, pur offrendo opportunità di personalizzazione e analisi dei dati, può anche minacciare l'unicità e il calore umano che caratterizzano l'esperienza di acquisto di un gioiello.

In questo contesto, emerge un bisogno pressante di riscoprire il contatto diretto e umano. La fotografia tradizionale, con il suo fascino intramontabile, gioca un ruolo cruciale in questo processo. Immortalare i gioielli in ambienti reali, con modelle e modelli in carne e ossa, permette di creare una narrazione autentica che trascende le immagini digitali perfette. Questi scatti non solo mettono in risalto la bellezza dei pezzi, ma raccontano anche storie di passione e dedizione.

In una fiera come Vicenzaoro, la presenza fisica di modelli e modelle è fondamentale. Non si tratta solo di mostrare i gioielli, ma di creare un'esperienza sensoriale che coinvolge il pubblico. La luce che riflette le gemme, il modo in cui un gioiello si adatta a un corpo umano, l'emozione di indossare un pezzo unico: tutto ciò non può essere pienamente catturato attraverso uno schermo.

La sfida per Vicenzaoro e per l'intero settore della gioielleria è quindi quella di trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione. Utilizzare i social media e l'intelligenza artificiale per ampliare la portata del messaggio, senza però dimenticare l'importanza del contatto umano e dell'autenticità. Solo così si potrà garantire che il mondo della gioielleria continui a brillare, non solo per i suoi prodotti, ma anche per le storie che racconta e le emozioni che riesce a suscitare.

Giorgio Viali, fotografo registrato e accreditato nelle edizioni di VicenzaOro 2015, 2016 e 2017. Durante queste edizioni, Giorgio Viali ha collaborato con diversi espositori, realizzando fotografie e video che hanno catturato l'essenza e la bellezza dei gioielli presentati.

VICENZAORO

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VICENZAORO

Vicenzaoro, una delle fiere di gioielleria più prestigiose al mondo, ha una storia che affonda le radici nel 1958. Nata come un evento locale dedicato ai produttori di gioielli, nel corso degli anni si è evoluta in un punto di riferimento internazionale per il settore. La manifestazione non solo ha visto la partecipazione di marchi affermati, ma ha anche dato spazio a giovani designer e innovatori, creando un ambiente fertile per la creatività e l'arte orafa.

Tuttavia, il panorama attuale presenta sfide significative. La digitalizzazione ha trasformato il modo in cui i gioielli vengono presentati e venduti. I social media sono diventati strumenti fondamentali per i brand, consentendo loro di raggiungere un pubblico globale in tempo reale. Tuttavia, questa rapida evoluzione porta con sé il rischio di una disconnessione dai valori tradizionali, come l’artigianalità e l’autenticità. L'intelligenza artificiale, pur offrendo opportunità di personalizzazione e analisi dei dati, può anche minacciare l'unicità e il calore umano che caratterizzano l'esperienza di acquisto di un gioiello.

In questo contesto, emerge un bisogno pressante di riscoprire il contatto diretto e umano. La fotografia tradizionale, con il suo fascino intramontabile, gioca un ruolo cruciale in questo processo. Immortalare i gioielli in ambienti reali, con modelle e modelli in carne e ossa, permette di creare una narrazione autentica che trascende le immagini digitali perfette. Questi scatti non solo mettono in risalto la bellezza dei pezzi, ma raccontano anche storie di passione e dedizione.

In una fiera come Vicenzaoro, la presenza fisica di modelli e modelle è fondamentale. Non si tratta solo di mostrare i gioielli, ma di creare un'esperienza sensoriale che coinvolge il pubblico. La luce che riflette le gemme, il modo in cui un gioiello si adatta a un corpo umano, l'emozione di indossare un pezzo unico: tutto ciò non può essere pienamente catturato attraverso uno schermo.

La sfida per Vicenzaoro e per l'intero settore della gioielleria è quindi quella di trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione. Utilizzare i social media e l'intelligenza artificiale per ampliare la portata del messaggio, senza però dimenticare l'importanza del contatto umano e dell'autenticità. Solo così si potrà garantire che il mondo della gioielleria continui a brillare, non solo per i suoi prodotti, ma anche per le storie che racconta e le emozioni che riesce a suscitare.

Giorgio Viali, fotografo registrato e accreditato nelle edizioni di VicenzaOro 2015, 2016 e 2017. Durante queste edizioni, Giorgio Viali ha collaborato con diversi espositori, realizzando fotografie e video che hanno catturato l'essenza e la bellezza dei gioielli presentati.

VICENZAORO

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VICENZAORO 2016


VICENZAORO 2025

Il settore dell'oreficeria, gioielleria e orologeria si riunirà a Vicenza dal 17 al 21 gennaio per la nuova edizione di Vicenzaoro January – The Jewellery Boutique Show. Nel 2024 si celebreranno i 70 anni della manifestazione, un traguardo che la rende l'evento più longevo a livello globale nel suo campo. Vicenzaoro è pronta a segnare il futuro con un'edizione che, anche nel 2025, darà il via al calendario mondiale degli eventi del settore, delineando tendenze e opportunità di business per l'industria internazionale del prezioso. In parallelo, si svolgerà T.Gold, una vetrina B2B di rilevanza globale dedicata alle tecnologie e ai macchinari per l'oreficeria, mentre VO Vintage accoglierà appassionati e collezionisti di orologi e gioielli vintage.

VICENZAORO

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VICENZAORO

珠宝、首饰和钟表行业将于1月17日至21日在维琴察举行新一届的维琴察金展——珠宝精品展。2024年将庆祝这一活动70周年,这使其成为全球该领域历时最长的活动。维琴察金展准备通过一个即将在2025年继续引领行业全球日历的版本,来标志未来,勾勒出国际贵金属行业的趋势和商业机会。与此同时,T.Gold将举行,这是一个全球重要的B2B展示,专注于珠宝制作的技术和机械,而VO Vintage将迎接对复古钟表和珠宝感兴趣的爱好者和收藏家。

预计将有约1300个品牌参展商出现在维琴察展览中心,为来自世界各地的买家与意大利制造业的精华创造重要的交流机会,并展示众多国际首发产品。此次活动将提供广泛的产品,包括技术、宝石、半成品、组件、珠宝和高级珠宝,甚至包装。维琴察金展将继续作为一个精品店和商业、网络和培训的参考平台,得益于参展商的卓越表现以及IEG独立观察机构Trendvision Jewellery + Forecasting的专家贡献,这是一个专注于行业创新的智库。

本届展会的主线将是年轻人,促进代际间的对话,成为行业变化和延续的动力,推动创新和意大利制造的珍贵价值。在此期间,T.Gold将迎来来自16个国家的170家参展公司,其中40%来自海外,德国、土耳其、瑞士、美国和英国是代表性国家。这次活动将成为一个全球参考点,面对一个不断发展的市场,越来越注重可持续性、个性化和最佳技术精度。

2025年1月17日至20日,第六届VO Vintage将迎接高档复古钟表和珠宝的收藏家和爱好者,展区将有约四十家国内外主要领导品牌参展,设在一个专属区域。参观者将有机会欣赏稀有作品,与行业专家互动,并参与培训活动。

展会期间,维琴察市中心将举办ViOff活动,这是与维琴察市政府合作举办的展外活动,创造更多的网络机会,以及珠宝博物馆的活动。这是一个发现城市美丽及其丰富历史、艺术、文化和美食遗产的机会。

维琴察金展1月展是市场的重要声音,也是机构和协会世界之间的交流时刻,得益于外交部、ICE——意大利企业海外推广局、Confindustria Federorafi、Confartigianato Orafi、Confcommercio Federpreziosi、CNA Orafi、意大利黄金俱乐部、Confimi Industria Categoria Orafa 和 Argentiera、Assogemme、Assocoral和Afemo——意大利珠宝机械制造商出口商协会等机构的参与。此外,活动还将得到国际知名机构的支持,如Cibjo——全球珠宝联合会,推广珠宝供应链的可持续性,以及Gjepc India——宝石和珠宝出口促进委员会、HKJJA——香港珠宝及玉石制造商协会和Francéclat等。


Сектор ювелирного дела, ювелирных изделий и часов соберется в Виченце с 17 по 21 января на новой выставке Vicenzaoro January – The Jewellery Boutique Show. В 2024 году мы отметим 70-летие этого мероприятия, что делает его самым продолжительным событием в своей области на глобальном уровне. Vicenzaoro готова обозначить будущее с изданием, которое, даже в 2025 году, откроет мировой календарь событий сектора, очерчивая тенденции и бизнес-возможности для международной индустрии драгоценных металлов. Параллельно пройдет T.Gold, глобальная B2B-платформа, посвященная технологиям и машинам для ювелирного дела, в то время как VO Vintage соберет любителей и коллекционеров винтажных часов и ювелирных изделий.

Ожидается, что около 1300 брендов-участников будут представлены на выставочной площади Виченцы, создавая важную возможность для встреч между покупателями со всего мира и лучшими образцами производства «Сделано в Италии», а также многочисленными международными премьерами. Мероприятие предложит широкий ассортимент продукции, от технологий до драгоценных камней, полуфабрикатов, компонентов, ювелирных изделий и высоких ювелирных изделий, вплоть до упаковки. Vicenzaoro подтвердит свою роль как бутик и платформу для бизнеса, сетевого взаимодействия и обучения, благодаря превосходству выставляющихся компаний и вкладу экспертов, таких как независимая обсерватория Trendvision Jewellery + Forecasting от IEG, мыслительная группа, посвященная инновациям в отрасли.

Красной нитью этого издания станут молодые люди, способствуя межпоколенческому диалогу, который представляет собой движущую силу изменений и преемственности для отрасли, поощряя инновации и ценность драгоценного «Сделано в Италии». В то же время T.Gold вернется с 170 выставляющимися компаниями из 16 стран, 40% из которых из-за границы, среди которых Германия, Турция, Швейцария, США и Великобритания. Это событие станет глобальной точкой отсчета для постоянно развивающегося рынка, который становится все более конкурентоспособным и сосредоточенным на устойчивом развитии, персонализации и максимальной технической точности.

С 17 по 20 января 2025 года шестое издание VO Vintage примет коллекционеров и любителей высококачественных винтажных часов и ювелирных изделий, с примерно сорока выставляющимися компаниями среди ведущих национальных и международных брендов в эксклюзивной зоне. Посетители получат возможность полюбоваться редкими экземплярами, пообщаться с экспертами отрасли и участвовать в обучающих мероприятиях.

В дни проведения выставки центр Виченцы оживет событиями ViOff, вневыставочной программой, организованной в сотрудничестве с муниципалитетом Виченцы, создавая дополнительные возможности для сетевого взаимодействия, наряду с инициативами Музея ювелирного искусства. Это будет возможность открыть для себя красоту города и его богатое историческое, художественное, культурное и гастрономическое наследие.

Vicenzaoro January представляет собой важный голос рынка и момент встречи между институциональным и ассоциативным мирами, благодаря участию таких организаций, как Министерство иностранных дел, ICE – Агентство по продвижению итальянских компаний за границей, Confindustria Federorafi, Confartigianato Orafi, Confcommercio Federpreziosi, CNA Orafi, Клуб Орафи Италия, Confimi Industria Categoria Orafa и Argentiera, Assogemme, Assocoral и Afemo – Ассоциация производителей и экспортеров машин для ювелирного дела. Кроме того, мероприятие будет обогащено участием престижных международных организаций, таких как Cibjo – Всемирная конфедерация ювелирного дела, которая продвигает устойчивое развитие в ювелирной цепочке, и Gjepc India – Совет по продвижению экспорта драгоценных камней и ювелирных изделий, HKJJA – Ассоциация производителей ювелирных и нефритовых изделий Гонконга и Francéclat, среди прочих.


गहनों, आभूषणों और घड़ी उद्योग का क्षेत्र 17 से 21 जनवरी तक वियेनज़ा में नए संस्करण के लिए एकत्र होगा, जिसे Vicenzaoro January – The Jewellery Boutique Show कहा जाता है। 2024 में इस प्रदर्शनी का 70वां वर्ष मनाया जाएगा, जो इसे अपने क्षेत्र में वैश्विक स्तर पर सबसे लंबे समय तक चलने वाला कार्यक्रम बनाता है। Vicenzaoro भविष्य को चिह्नित करने के लिए तैयार है, एक संस्करण के साथ जो 2025 में भी उद्योग की वैश्विक घटनाओं के कैलेंडर की शुरुआत करेगा, अंतरराष्ट्रीय कीमती धातु उद्योग के लिए प्रवृत्तियों और व्यावसायिक अवसरों को उजागर करेगा। समानांतर में, T.Gold का आयोजन होगा, जो आभूषण निर्माण के लिए प्रौद्योगिकियों और मशीनों के लिए एक वैश्विक B2B शोकेस है, जबकि VO Vintage घड़ी और विंटेज गहनों के शौकीनों और संग्रहकर्ताओं का स्वागत करेगा।

वियेनज़ा के प्रदर्शनी केंद्र में लगभग 1,300 ब्रांड प्रदर्शक होंगे, जो विश्व भर के खरीदारों और 'मेड इन इटली' के सबसे अच्छे उत्पादों के बीच महत्वपूर्ण बैठक का अवसर बनाएंगे, साथ ही कई अंतरराष्ट्रीय प्रीमियर भी। यह कार्यक्रम उत्पादों की एक विस्तृत श्रृंखला पेश करेगा, जिसमें टेक्नोलॉजी, कीमती पत्थर, अर्ध-तैयार उत्पाद, घटक, आभूषण और उच्च गुणवत्ता वाले आभूषण, यहां तक कि पैकेजिंग शामिल है। Vicenzaoro एक बुटीक और व्यापार, नेटवर्किंग और प्रशिक्षण के लिए एक संदर्भ मंच के रूप में खुद को साबित करेगा, प्रदर्शकों की उत्कृष्टता और IEG के स्वतंत्र अवलोकन ट्रेंडविज़न ज्वेलरी + फोरकास्टिंग के विशेषज्ञों के योगदान के लिए धन्यवाद, जो उद्योग में नवाचार के लिए समर्पित एक थिंक टैंक है।

इस संस्करण की केंद्रीय धारा युवा लोगों द्वारा दर्शाई जाएगी, जो एक अंतर-पीढ़ी संवाद को बढ़ावा देगा, जो उद्योग के लिए बदलाव और निरंतरता का एक इंजन है, नवाचार को प्रोत्साहित करते हुए और कीमती 'मेड इन इटली' के मूल्य को बढ़ावा देगा। इसी समय, T.Gold 16 देशों से 170 प्रदर्शक कंपनियों के साथ लौटेगा, जिनमें से 40% विदेशी हैं, जर्मनी, तुर्की, स्विट्जरलैंड, अमेरिका और यूनाइटेड किंगडम सबसे अधिक प्रतिनिधित्व वाले देशों में शामिल हैं। यह कार्यक्रम एक ऐसे बाजार के लिए एक वैश्विक संदर्भ बिंदु होगा जो लगातार विकसित हो रहा है, जो अधिक प्रतिस्पर्धात्मक और स्थिरता, अनुकूलन और उच्चतम तकनीकी सटीकता पर ध्यान केंद्रित कर रहा है।

17 से 20 जनवरी 2025 तक, VO Vintage का छठा संस्करण उच्च गुणवत्ता वाले विंटेज घड़ियों और गहनों के संग्रहकर्ताओं और शौकीनों का स्वागत करेगा, जिसमें लगभग चालीस प्रदर्शक शामिल होंगे, जो प्रमुख राष्ट्रीय और अंतरराष्ट्रीय नेताओं में से हैं, एक विशेष क्षेत्र में। आगंतुकों के पास दुर्लभ टुकड़ों को देखने, उद्योग के विशेषज्ञों के साथ बातचीत करने और शैक्षिक क्षणों में भाग लेने का अवसर होगा।

प्रदर्शनी के दौरान, वियेनज़ा का केंद्र ViOff कार्यक्रमों से जीवंत हो जाएगा, जो वियेनज़ा नगर पालिका के सहयोग से आयोजित किया गया है, जो नेटवर्किंग के लिए अतिरिक्त अवसर पैदा करेगा, साथ ही गहनों के संग्रहालय की पहलों के साथ। यह शहर की सुंदरता और इसके समृद्ध ऐतिहासिक, कलात्मक, सांस्कृतिक और खाद्य धरोहर की खोज करने का एक अवसर होगा।

Vicenzaoro January बाजार की एक महत्वपूर्ण आवाज है और संस्थागत और संघीय दुनिया के बीच एक बैठक का क्षण है, जिसमें विदेश मंत्रालय, ICE – इटालियन कंपनियों के विदेश में प्रचार के लिए एजेंसी, Confindustria Federorafi, Confartigianato Orafi, Confcommercio Federpreziosi, CNA Orafi, क्लब degli Orafi Italia, Confimi Industria Categoria Orafa और Argentiera, Assogemme, Assocoral और Afemo – आभूषण मशीन निर्माताओं के निर्माता और निर्यातक संघ जैसी संस्थाओं की भागीदारी शामिल है। इसके अलावा, प्रदर्शनी में Cibjo – विश्व गहनों का महासंघ, जो गहनों की श्रृंखला में स्थिरता को बढ़ावा देता है, और Gjepc India – रत्न और गहनों के निर्यात संवर्धन परिषद, HKJJA – हांगकांग गहनों और जेड निर्माताओं की संघ और Francéclat जैसे अंतरराष्ट्रीय प्रतिष्ठित संस्थाओं की भागीदारी भी होगी।

VICENZAORO

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VICENZAORO


GIORGIO VIALI

Giorgio Viali, fotografo registrato e accreditato nelle edizioni della fiera VicenzaOro del 2015, 2016 e 2017.

Durante queste edizioni, Giorgio Viali ha collaborato con diversi espositori, realizzando fotografie e video che hanno catturato l'essenza e la bellezza dei gioielli presentati.

Con occhio attento e talento, Giorgio Viali si è sempre distinto per il suo modo di raccontare i gioielli indossati, creando un perfetto connubio tra le creazioni artistiche e le modelle e i modelli che le indossavano. Il suo approccio ha saputo esaltare non solo la bellezza dei gioielli, ma anche le emozioni e le storie che questi possono trasmettere.

In vista della prossima edizione di VicenzaOro 2025, Giorgio Viali è disponibile per fotografie "storiche" e sociali, con l'intento di raccontare l'evento.

Le fotografie e i testi che accompagneranno le immagini saranno pubblicati sul sito www.vicenzaoro.info, offrendo così una nuova prospettiva su questa importante manifestazione del settore orafo.

www.vicenzaoro.info

Contatti: giorgioviali@gmail.com


GIORGIO VIALI

Giorgio Viali, a registered and accredited photographer at the VicenzaOro fair editions of 2015, 2016, and 2017.

During these editions, Giorgio Viali collaborated with various exhibitors, creating photographs and videos that captured the essence and beauty of the showcased jewelry.

With a keen eye and talent, Giorgio Viali has always stood out for his way of narrating the worn jewelry, creating a perfect blend between the artistic creations and the models who wore them. His approach has managed to enhance not only the beauty of the jewelry but also the emotions and stories that they can convey.

In view of the upcoming VicenzaOro 2025 edition, Giorgio Viali is available for "historical" and social photography, intending to tell the story of the event.

The photographs and texts that will accompany the images will be published on the website www.vicenzaoro.info, thus offering a new perspective on this important event in the jewelry sector.

www.vicenzaoro.info

Contacts: giorgioviali@gmail.com


GIORGIO VIALI

Giorgio Viali, photographe enregistré et accrédité lors des éditions de la foire VicenzaOro de 2015, 2016 et 2017.

Au cours de ces éditions, Giorgio Viali a collaboré avec divers exposants, réalisant des photographies et des vidéos qui ont capturé l'essence et la beauté des bijoux présentés.

Avec un œil attentif et un talent indéniable, Giorgio Viali s'est toujours démarqué par sa façon de raconter les bijoux portés, créant un parfait mélange entre les créations artistiques et les mannequins qui les portaient. Son approche a su mettre en valeur non seulement la beauté des bijoux, mais aussi les émotions et les histoires qu'ils peuvent transmettre.

En vue de la prochaine édition de VicenzaOro 2025, Giorgio Viali est disponible pour des photographies "historiques" et sociales, avec l'intention de raconter l'événement.

Les photographies et les textes qui accompagneront les images seront publiés sur le site www.vicenzaoro.info, offrant ainsi une nouvelle perspective sur cet événement important du secteur de la joaillerie.

www.vicenzaoro.info

Contacts : giorgioviali@gmail.com


GIORGIO VIALI

Giorgio Viali, ein registrierter und akkreditierter Fotograf bei den Ausgaben der Messe VicenzaOro von 2015, 2016 und 2017.

Während dieser Ausgaben arbeitete Giorgio Viali mit verschiedenen Ausstellern zusammen und schuf Fotografien und Videos, die das Wesen und die Schönheit der präsentierten Schmuckstücke einfingen.

Mit einem scharfen Auge und Talent hat sich Giorgio Viali immer durch seine Art hervorgehoben, den getragenen Schmuck zu erzählen und eine perfekte Verbindung zwischen den künstlerischen Kreationen und den Modellen, die sie trugen, zu schaffen. Sein Ansatz hat nicht nur die Schönheit des Schmucks hervorgehoben, sondern auch die Emotionen und Geschichten, die sie vermitteln können.

Im Hinblick auf die kommende Ausgabe von VicenzaOro 2025 steht Giorgio Viali für "historische" und soziale Fotografien zur Verfügung, mit dem Ziel, die Veranstaltung zu dokumentieren.

Die Fotografien und Texte, die die Bilder begleiten, werden auf der Website www.vicenzaoro.info veröffentlicht, wodurch eine neue Perspektive auf diese wichtige Veranstaltung im Schmucksektor geboten wird.

www.vicenzaoro.info

Kontakte: giorgioviali@gmail.com

VICENZAORO

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1990

VICENZAORO - VICENZA ORO - FIERA DELL'ORO

Nata nel 1954 come Mostra nazionale dell’oreficeria, gioielleria e argenteria ai Giardini Salvi, nel cuore di Vicenza, questa rassegna ha rappresentato fin dall'inizio un palcoscenico d'eccellenza per il design d'avanguardia, ospitando marchi storici come Van Cleef & Arpels e Cartier. In un periodo segnato da profonde trasformazioni, la fiera ha segnato un ritorno al classico e all’opulenza, rivitalizzando il settore dopo gli stravolgimenti della guerra.

Nel 1968, l’evento si sdoppia, dando vita a un’edizione in febbraio e una in settembre. Tre anni dopo, nel 1971, la fiera lascia i Giardini Salvi per spostarsi ai margini della zona industriale, dove nasce il cosiddetto "tempio azteco", una struttura caratterizzata da una celebre conformazione a piramide. In questo nuovo contesto, il design bohemien trova spazio, con un forte ritorno alla natura e l'emergere di gioielli etnici, mentre il trend uniex riflette i cambiamenti nei ruoli di genere della società.

A metà degli anni '70, l'apertura di un nuovo padiglione segna un importante traguardo: oltre 500 aziende espositrici danno vita a una manifestazione sempre più internazionale, con un focus sui diamanti, rappresentati da un tagliatore di Anversa che si esibisce dal vivo. In seguito, l'attenzione si sposta sulle gemme, ampliando ulteriormente l'offerta.

Negli anni '80, nonostante l’oro alle stelle e una crisi economica, la fiera continua a espandersi, con l'introduzione di un padiglione dedicato agli orologi. Torna il glamour eccessivo, con gioielli audaci impreziositi da diamanti e pietre preziose. L’edizione di gennaio 1984 segna la fine del vecchio nome, sostituito con l'iconico Vicenzaoro.

Gli anni '90 portano con sé un'influenza minimalista, con un crescente interesse per il platino. Le creazioni si fanno più piccole e meno ostentate, mentre Vicenzaoro inizia a guardare verso l’est, accogliendo espositori da Hong Kong, Indonesia, Thailandia, India e Cina.

Con l'avvento del nuovo millennio, la personalizzazione e la stampa 3D diventano protagoniste, ma la fiera si trova a fronteggiare sfide senza precedenti: la pandemia colpisce duramente il settore, con il blocco delle fabbriche e l'interruzione dei viaggi. Tuttavia, la società evolve e il sistema si adegua, con un forte focus sulla sostenibilità e sull'etica, permettendo al gioiello artigianale di emergere in un panorama in trasformazione.

Dopo l’ultima guerra, la Fiera di Vicenza si stabilisce in una costruzione temporanea, la prima sede della manifestazione. Con il passare del tempo, la fiera si espande e si trasferisce verso Sant’Agostino, diventando oggi una delle rassegne più importanti a livello mondiale nel campo dell’oreficeria.

Tra gli eventi significativi, nel 1957 Vicenza accoglie Abbe Lane, mentre negli anni '60 la fiera vede la presenza di illustri ospiti, tra cui i Principi di Liegi e l'erede al trono del Belgio, il principe Alberto, che, insieme alla moglie Paola, esprime il suo apprezzamento per la bellezza dei gioielli esposti. Nel 1967, Aldo Moro taglia il nastro della Mostra nazionale, dando il via a un percorso ricco di successi.

Negli anni '80 e '90, il glamour della fiera attira nomi noti come Katia Ricciarelli, Ornella Muti e Gianluca Vialli, mentre per il mezzo secolo della manifestazione, Andrea Bocelli incanta il pubblico con la sua voce, testimoniando il prestigio di Vicenzaoro nel panorama internazionale. La fiera continua a essere un simbolo di innovazione e tradizione, raccontando la storia di un settore in continua evoluzione.

VICENZAORO

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VICENZAORO - VICENZA ORO - FIERA DELL'ORO

Nata nel 1954 come Mostra nazionale dell’oreficeria, gioielleria e argenteria ai Giardini Salvi, nel cuore di Vicenza, questa rassegna ha rappresentato fin dall'inizio un palcoscenico d'eccellenza per il design d'avanguardia, ospitando marchi storici come Van Cleef & Arpels e Cartier. In un periodo segnato da profonde trasformazioni, la fiera ha segnato un ritorno al classico e all’opulenza, rivitalizzando il settore dopo gli stravolgimenti della guerra.

Nel 1968, l’evento si sdoppia, dando vita a un’edizione in febbraio e una in settembre. Tre anni dopo, nel 1971, la fiera lascia i Giardini Salvi per spostarsi ai margini della zona industriale, dove nasce il cosiddetto "tempio azteco", una struttura caratterizzata da una celebre conformazione a piramide. In questo nuovo contesto, il design bohemien trova spazio, con un forte ritorno alla natura e l'emergere di gioielli etnici, mentre il trend uniex riflette i cambiamenti nei ruoli di genere della società.

A metà degli anni '70, l'apertura di un nuovo padiglione segna un importante traguardo: oltre 500 aziende espositrici danno vita a una manifestazione sempre più internazionale, con un focus sui diamanti, rappresentati da un tagliatore di Anversa che si esibisce dal vivo. In seguito, l'attenzione si sposta sulle gemme, ampliando ulteriormente l'offerta.

Negli anni '80, nonostante l’oro alle stelle e una crisi economica, la fiera continua a espandersi, con l'introduzione di un padiglione dedicato agli orologi. Torna il glamour eccessivo, con gioielli audaci impreziositi da diamanti e pietre preziose. L’edizione di gennaio 1984 segna la fine del vecchio nome, sostituito con l'iconico Vicenzaoro.

Gli anni '90 portano con sé un'influenza minimalista, con un crescente interesse per il platino. Le creazioni si fanno più piccole e meno ostentate, mentre Vicenzaoro inizia a guardare verso l’est, accogliendo espositori da Hong Kong, Indonesia, Thailandia, India e Cina.

Con l'avvento del nuovo millennio, la personalizzazione e la stampa 3D diventano protagoniste, ma la fiera si trova a fronteggiare sfide senza precedenti: la pandemia colpisce duramente il settore, con il blocco delle fabbriche e l'interruzione dei viaggi. Tuttavia, la società evolve e il sistema si adegua, con un forte focus sulla sostenibilità e sull'etica, permettendo al gioiello artigianale di emergere in un panorama in trasformazione.

Dopo l’ultima guerra, la Fiera di Vicenza si stabilisce in una costruzione temporanea, la prima sede della manifestazione. Con il passare del tempo, la fiera si espande e si trasferisce verso Sant’Agostino, diventando oggi una delle rassegne più importanti a livello mondiale nel campo dell’oreficeria.

Tra gli eventi significativi, nel 1957 Vicenza accoglie Abbe Lane, mentre negli anni '60 la fiera vede la presenza di illustri ospiti, tra cui i Principi di Liegi e l'erede al trono del Belgio, il principe Alberto, che, insieme alla moglie Paola, esprime il suo apprezzamento per la bellezza dei gioielli esposti. Nel 1967, Aldo Moro taglia il nastro della Mostra nazionale, dando il via a un percorso ricco di successi.

Negli anni '80 e '90, il glamour della fiera attira nomi noti come Katia Ricciarelli, Ornella Muti e Gianluca Vialli, mentre per il mezzo secolo della manifestazione, Andrea Bocelli incanta il pubblico con la sua voce, testimoniando il prestigio di Vicenzaoro nel panorama internazionale. La fiera continua a essere un simbolo di innovazione e tradizione, raccontando la storia di un settore in continua evoluzione.


English:

Founded in 1954 as a National Show of Goldsmithing, Jewelry, and Silverware at the Salvi Gardens in the heart of Vicenza, this exhibition has represented an excellent stage for avant-garde design from the very beginning, hosting historic brands such as Van Cleef & Arpels and Cartier. In a period marked by profound transformations, the fair marked a return to the classic and opulence, revitalizing the sector after the upheavals of war.

In 1968, the event split into two editions, one in February and one in September. Three years later, in 1971, the fair left the Salvi Gardens to move to the outskirts of the industrial area, where the so-called "Aztec temple" was born, a structure characterized by a famous pyramid shape. In this new context, bohemian design found space, with a strong return to nature and the emergence of ethnic jewelry, while the uniex trend reflected changes in gender roles in society.

By the mid-1970s, the opening of a new pavilion marked an important milestone: over 500 exhibiting companies gave life to an increasingly international event, with a focus on diamonds, represented by a live cutter from Antwerp. Subsequently, attention shifted to gemstones, further expanding the offerings.

In the 1980s, despite soaring gold prices and an economic crisis, the fair continued to expand, introducing a pavilion dedicated to watches. Excessive glamour returned, with bold jewelry embellished with diamonds and precious stones. The January 1984 edition marked the end of the old name, replaced by the iconic Vicenzaoro.

The 1990s brought a minimalist influence, with a growing interest in platinum. Creations became smaller and less ostentatious, while Vicenzaoro began to look eastward, welcoming exhibitors from Hong Kong, Indonesia, Thailand, India, and China.

With the advent of the new millennium, customization and 3D printing became central, but the fair faced unprecedented challenges: the pandemic hit the sector hard, with factory shutdowns and travel disruptions. However, society evolved, and the system adapted, with a strong focus on sustainability and ethics, allowing artisanal jewelry to emerge in a transforming landscape.

After the last war, the Vicenza Fair established itself in a temporary building, the first venue of the event. Over time, the fair expanded and moved towards Sant'Agostino, becoming one of the most important exhibitions in the world of goldsmithing today.

Among significant events, in 1957 Vicenza welcomed Abbe Lane, while in the 1960s the fair saw the presence of illustrious guests, including the Princes of Liège and the heir to the Belgian throne, Prince Albert, who, along with his wife Paola, expressed his appreciation for the beauty of the exhibited jewelry. In 1967, Aldo Moro cut the ribbon of the National Exhibition, marking the beginning of a path rich in successes.

In the 1980s and 1990s, the glamour of the fair attracted well-known names such as Katia Ricciarelli, Ornella Muti, and Gianluca Vialli, while for the half-century of the event, Andrea Bocelli enchanted the audience with his voice, testifying to the prestige of Vicenzaoro in the international scene. The fair continues to be a symbol of innovation and tradition, narrating the story of a constantly evolving sector.


Français:

Née en 1954 en tant qu'Exposition nationale de bijouterie, joaillerie et argenterie aux Jardins Salvi, au cœur de Vicence, cette exposition a représenté dès le départ une scène d'excellence pour le design avant-gardiste, accueillant des marques historiques telles que Van Cleef & Arpels et Cartier. Dans une période marquée par de profondes transformations, la foire a marqué un retour au classique et à l'opulence, revitalisant le secteur après les bouleversements de la guerre.

En 1968, l'événement se divise en deux éditions, une en février et une en septembre. Trois ans plus tard, en 1971, la foire quitte les Jardins Salvi pour se déplacer en périphérie de la zone industrielle, où naît le fameux "temple aztèque", une structure caractérisée par une célèbre forme de pyramide. Dans ce nouveau contexte, le design bohème trouve sa place, avec un fort retour à la nature et l'émergence de bijoux ethniques, tandis que la tendance uniex reflète les changements dans les rôles de genre de la société.

Au milieu des années 70, l'ouverture d'un nouveau pavillon marque une étape importante : plus de 500 entreprises exposantes donnent vie à un événement de plus en plus international, avec un accent sur les diamants, représentés par un tailleur de diamant d'Anvers qui se produit en direct. Par la suite, l'attention se déplace vers les pierres précieuses, élargissant encore l'offre.

Dans les années 1980, malgré l'or à des prix vertigineux et une crise économique, la foire continue de s'étendre, avec l'introduction d'un pavillon dédié aux montres. Le glamour excessif revient, avec des bijoux audacieux ornés de diamants et de pierres précieuses. L'édition de janvier 1984 marque la fin de l'ancien nom, remplacé par l'iconique Vicenzaoro.

Les années 1990 apportent une influence minimaliste, avec un intérêt croissant pour le platine. Les créations deviennent plus petites et moins ostentatoires, tandis que Vicenzaoro commence à se tourner vers l'est, accueillant des exposants de Hong Kong, d'Indonésie, de Thaïlande, d'Inde et de Chine.

Avec l'avènement du nouveau millénaire, la personnalisation et l'impression 3D deviennent centrales, mais la foire fait face à des défis sans précédent : la pandémie frappe durement le secteur, avec la fermeture des usines et l'interruption des voyages. Cependant, la société évolue et le système s'adapte, avec un fort accent sur la durabilité et l'éthique, permettant à la bijouterie artisanale d'émerger dans un paysage en transformation.

Après la dernière guerre, la Foire de Vicence s'établit dans un bâtiment temporaire, le premier lieu de l'événement. Au fil du temps, la foire s'agrandit et se déplace vers Sant'Agostino, devenant aujourd'hui l'une des expositions les plus importantes au monde dans le domaine de l'orfèvrerie.

Parmi les événements significatifs, en 1957, Vicence accueille Abbe Lane, tandis que dans les années 1960, la foire voit la présence d'invités illustres, dont les Princes de Liège et l'héritier du trône belge, le prince Albert, qui, avec sa femme Paola, exprime son appréciation pour la beauté des bijoux exposés. En 1967, Aldo Moro coupe le ruban de l'Exposition nationale, donnant le coup d'envoi d'un parcours riche en succès.

Dans les années 1980 et 1990, le glamour de la foire attire des noms célèbres tels que Katia Ricciarelli, Ornella Muti et Gianluca Vialli, tandis que pour le demi-siècle de l'événement, Andrea Bocelli enchante le public avec sa voix, témoignant du prestige de Vicenzaoro sur la scène internationale. La foire continue d'être un symbole d'innovation et de tradition, racontant l'histoire d'un secteur en constante évolution.


Deutsch:

Gegründet im Jahr 1954 als Nationale Ausstellung für Goldschmiedekunst, Schmuck und Silberwaren in den Giardini Salvi im Herzen von Vicenza, hat diese Ausstellung von Anfang an eine hervorragende Bühne für avantgardistisches Design dargestellt und historische Marken wie Van Cleef & Arpels und Cartier beherbergt. In einer Zeit, die von tiefgreifenden Veränderungen geprägt ist, markierte die Messe eine Rückkehr zum Klassischen und zur Opulenz und revitalisierte den Sektor nach den Umwälzungen des Krieges.

Im Jahr 1968 teilte sich die Veranstaltung in zwei Ausgaben, eine im Februar und eine im September. Drei Jahre später, 1971, verließ die Messe die Giardini Salvi und zog an den Rand des Industriegebiets, wo der sogenannte "aztekische Tempel" entstand, eine Struktur, die durch eine berühmte pyramidenförmige Gestalt gekennzeichnet ist. In diesem neuen Kontext fand das bohemian Design Raum, mit einer starken Rückkehr zur Natur und dem Aufkommen von ethnischem Schmuck, während der Uniex-Trend die Veränderungen in den Geschlechterrollen der Gesellschaft widerspiegelte.

Mitte der 1970er Jahre markierte die Eröffnung eines neuen Pavillons einen wichtigen Meilenstein: Über 500 ausstellende Unternehmen gaben dem immer internationaler werdenden Event Leben, mit einem Fokus auf Diamanten, die von einem live auftretenden Schneider aus Antwerpen vertreten wurden. Später verlagerte sich die Aufmerksamkeit auf Edelsteine, was das Angebot weiter erweiterte.

In den 1980er Jahren, trotz der steigenden Goldpreise und einer Wirtschaftskrise, setzte die Messe ihre Expansion fort und führte einen Pavillon für Uhren ein. Übermäßiger Glamour kehrte zurück, mit gewagtem Schmuck, verziert mit Diamanten und Edelsteinen. Die Ausgabe im Januar 1984 markierte das Ende des alten Namens, der durch das ikonische Vicenzaoro ersetzt wurde.

Die 1990er Jahre brachten einen minimalistischen Einfluss mit sich, und das Interesse an Platin wuchs. Die Kreationen wurden kleiner und weniger auffällig, während Vicenzaoro begann, nach Osten zu blicken und Aussteller aus Hongkong, Indonesien, Thailand, Indien und China begrüßte.

Mit dem Aufkommen des neuen Jahrtausends wurden Personalisierung und 3D-Druck zentral, aber die Messe sah sich ohne Präzedenzfall Herausforderungen gegenüber: Die Pandemie traf den Sektor hart, mit Fabrikschließungen und Reiseunterbrechungen. Dennoch entwickelte sich die Gesellschaft weiter, und das System passte sich an, mit einem starken Fokus auf Nachhaltigkeit und Ethik, was es der handwerklichen Schmuckkunst ermöglichte, in einem sich wandelnden Umfeld hervorzuheben.

Nach dem letzten Krieg etablierte sich die Messe Vicenza in einem temporären Gebäude, dem ersten Veranstaltungsort. Im Laufe der Zeit erweiterte sich die Messe und zog nach Sant'Agostino, wo sie heute eine der wichtigsten Ausstellungen im Bereich der Goldschmiedekunst ist.

Zu den bedeutenden Ereignissen gehört, dass Vicenza 1957 Abbe Lane empfing, während die Messe in den 1960er Jahren illustre Gäste wie die Fürsten von Lüttich und den belgischen Thronfolger, Prinz Albert, sah, der zusammen mit seiner Frau Paola seine Wertschätzung für die Schönheit der ausgestellten Schmuckstücke ausdrückte. 1967 schnitt Aldo Moro das Band der Nationalen Ausstellung durch und gab den Startschuss für einen von Erfolgen geprägten Weg.

In den 1980er und 1990er Jahren zog der Glamour der Messe bekannte Namen wie Katia Ricciarelli, Ornella Muti und Gianluca Vialli an, während Andrea Bocelli beim 50-jährigen Bestehen der Veranstaltung das Publikum mit seiner Stimme verzauberte und damit das Prestige von Vicenzaoro auf der internationalen Bühne bezeugte. Die Messe bleibt ein Symbol für Innovation und Tradition und erzählt die Geschichte eines sich ständig weiterentwickelnden Sektors.


Español:

Nacida en 1954 como Exposición Nacional de Orfebrería, Joyería y Platería en los Jardines Salvi, en el corazón de Vicenza, esta muestra ha representado desde el principio un escenario de excelencia para el diseño de vanguardia, albergando marcas históricas como Van Cleef & Arpels y Cartier. En un período marcado por profundas transformaciones, la feria señaló un regreso a lo clásico y a la opulencia, revitalizando el sector tras los estragos de la guerra.

En 1968, el evento se dividió en dos ediciones, una en febrero y otra en septiembre. Tres años después, en 1971, la feria dejó los Jardines Salvi para trasladarse a las afueras de la zona industrial, donde nació el denominado "templo azteca", una estructura caracterizada por su famosa forma piramidal. En este nuevo contexto, el diseño bohemio encontró espacio, con un fuerte regreso a la naturaleza y la aparición de joyas étnicas, mientras que la tendencia uniex reflejó los cambios en los roles de género en la sociedad.

A mediados de los años 70, la apertura de un nuevo pabellón marcó un hito importante: más de 500 empresas expositoras dieron vida a un evento cada vez más internacional, con un enfoque en los diamantes, representados por un cortador en vivo de Amberes. Posteriormente, la atención se desplazó hacia las gemas, ampliando aún más la oferta.

En los años 80, a pesar del oro por las nubes y de una crisis económica, la feria continuó expandiéndose, con la introducción de un pabellón dedicado a relojes. Volvió el glamour excesivo, con joyas audaces adornadas con diamantes y piedras preciosas. La edición de enero de 1984 marcó el final del antiguo nombre, que fue sustituido por el icónico Vicenzaoro.

Los años 90 trajeron consigo una influencia minimalista, con un creciente interés por el platino. Las creaciones se hicieron más pequeñas y menos ostentosas, mientras que Vicenzaoro comenzó a mirar hacia el este, dando la bienvenida a expositores de Hong Kong, Indonesia, Tailandia, India y China.

Con la llegada del nuevo milenio, la personalización y la impresión 3D se convirtieron en protagonistas, pero la feria se encontró enfrentando desafíos sin precedentes: la pandemia golpeó duramente al sector, con el cierre de fábricas y la interrupción de viajes. Sin embargo, la sociedad evolucionó y el sistema se adaptó, con un fuerte enfoque en la sostenibilidad y la ética, permitiendo que la joyería artesanal emergiera en un panorama en transformación.

Después de la última guerra, la Feria de Vicenza se estableció en una construcción temporal, la primera sede del evento. Con el tiempo, la feria se expandió y se trasladó hacia Sant'Agostino, convirtiéndose hoy en una de las exposiciones más importantes a nivel mundial en el campo de la orfebrería.

Entre los eventos significativos, en 1957 Vicenza acogió a Abbe Lane, mientras que en los años 60 la feria vio la presencia de ilustres invitados, incluidos los Príncipes de Lieja y el heredero al trono de Bélgica, el príncipe Alberto, quien, junto a su esposa Paola, expresó su aprecio por la belleza de las joyas exhibidas. En 1967, Aldo Moro cortó la cinta de la Exposición Nacional, dando inicio a un recorrido lleno de éxitos.

En los años 80 y 90, el glamour de la feria atrajo a nombres conocidos como Katia Ricciarelli, Ornella Muti y Gianluca Vialli, mientras que, en el medio siglo de la manifestación, Andrea Bocelli encantó al público con su voz, testimoniando el prestigio de Vicenzaoro en el panorama internacional. La feria continúa siendo un símbolo de innovación y tradición, narrando la historia de un sector en constante evolución.

VICENZAORO

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FIERA CAMPIONARIA 1946 - VICENZA

VICENZAORO - VICENZA ORO - FIERA DELL'ORO

Nata nel 1954 come Mostra nazionale dell’oreficeria, gioielleria e argenteria ai Giardini Salvi, nel cuore di Vicenza, questa rassegna ha rappresentato fin dall'inizio un palcoscenico d'eccellenza per il design d'avanguardia, ospitando marchi storici come Van Cleef & Arpels e Cartier. In un periodo segnato da profonde trasformazioni, la fiera ha segnato un ritorno al classico e all’opulenza, rivitalizzando il settore dopo gli stravolgimenti della guerra.

Nel 1968, l’evento si sdoppia, dando vita a un’edizione in febbraio e una in settembre. Tre anni dopo, nel 1971, la fiera lascia i Giardini Salvi per spostarsi ai margini della zona industriale, dove nasce il cosiddetto "tempio azteco", una struttura caratterizzata da una celebre conformazione a piramide. In questo nuovo contesto, il design bohemien trova spazio, con un forte ritorno alla natura e l'emergere di gioielli etnici, mentre il trend uniex riflette i cambiamenti nei ruoli di genere della società.

A metà degli anni '70, l'apertura di un nuovo padiglione segna un importante traguardo: oltre 500 aziende espositrici danno vita a una manifestazione sempre più internazionale, con un focus sui diamanti, rappresentati da un tagliatore di Anversa che si esibisce dal vivo. In seguito, l'attenzione si sposta sulle gemme, ampliando ulteriormente l'offerta.

Negli anni '80, nonostante l’oro alle stelle e una crisi economica, la fiera continua a espandersi, con l'introduzione di un padiglione dedicato agli orologi. Torna il glamour eccessivo, con gioielli audaci impreziositi da diamanti e pietre preziose. L’edizione di gennaio 1984 segna la fine del vecchio nome, sostituito con l'iconico Vicenzaoro.

Gli anni '90 portano con sé un'influenza minimalista, con un crescente interesse per il platino. Le creazioni si fanno più piccole e meno ostentate, mentre Vicenzaoro inizia a guardare verso l’est, accogliendo espositori da Hong Kong, Indonesia, Thailandia, India e Cina.

Con l'avvento del nuovo millennio, la personalizzazione e la stampa 3D diventano protagoniste, ma la fiera si trova a fronteggiare sfide senza precedenti: la pandemia colpisce duramente il settore, con il blocco delle fabbriche e l'interruzione dei viaggi. Tuttavia, la società evolve e il sistema si adegua, con un forte focus sulla sostenibilità e sull'etica, permettendo al gioiello artigianale di emergere in un panorama in trasformazione.

Dopo l’ultima guerra, la Fiera di Vicenza si stabilisce in una costruzione temporanea, la prima sede della manifestazione. Con il passare del tempo, la fiera si espande e si trasferisce verso Sant’Agostino, diventando oggi una delle rassegne più importanti a livello mondiale nel campo dell’oreficeria.

Tra gli eventi significativi, nel 1957 Vicenza accoglie Abbe Lane, mentre negli anni '60 la fiera vede la presenza di illustri ospiti, tra cui i Principi di Liegi e l'erede al trono del Belgio, il principe Alberto, che, insieme alla moglie Paola, esprime il suo apprezzamento per la bellezza dei gioielli esposti. Nel 1967, Aldo Moro taglia il nastro della Mostra nazionale, dando il via a un percorso ricco di successi.

Negli anni '80 e '90, il glamour della fiera attira nomi noti come Katia Ricciarelli, Ornella Muti e Gianluca Vialli, mentre per il mezzo secolo della manifestazione, Andrea Bocelli incanta il pubblico con la sua voce, testimoniando il prestigio di Vicenzaoro nel panorama internazionale. La fiera continua a essere un simbolo di innovazione e tradizione, raccontando la storia di un settore in continua evoluzione.


English:

Founded in 1954 as a National Show of Goldsmithing, Jewelry, and Silverware at the Salvi Gardens in the heart of Vicenza, this exhibition has represented an excellent stage for avant-garde design from the very beginning, hosting historic brands such as Van Cleef & Arpels and Cartier. In a period marked by profound transformations, the fair marked a return to the classic and opulence, revitalizing the sector after the upheavals of war.

In 1968, the event split into two editions, one in February and one in September. Three years later, in 1971, the fair left the Salvi Gardens to move to the outskirts of the industrial area, where the so-called "Aztec temple" was born, a structure characterized by a famous pyramid shape. In this new context, bohemian design found space, with a strong return to nature and the emergence of ethnic jewelry, while the uniex trend reflected changes in gender roles in society.

By the mid-1970s, the opening of a new pavilion marked an important milestone: over 500 exhibiting companies gave life to an increasingly international event, with a focus on diamonds, represented by a live cutter from Antwerp. Subsequently, attention shifted to gemstones, further expanding the offerings.

In the 1980s, despite soaring gold prices and an economic crisis, the fair continued to expand, introducing a pavilion dedicated to watches. Excessive glamour returned, with bold jewelry embellished with diamonds and precious stones. The January 1984 edition marked the end of the old name, replaced by the iconic Vicenzaoro.

The 1990s brought a minimalist influence, with a growing interest in platinum. Creations became smaller and less ostentatious, while Vicenzaoro began to look eastward, welcoming exhibitors from Hong Kong, Indonesia, Thailand, India, and China.

With the advent of the new millennium, customization and 3D printing became central, but the fair faced unprecedented challenges: the pandemic hit the sector hard, with factory shutdowns and travel disruptions. However, society evolved, and the system adapted, with a strong focus on sustainability and ethics, allowing artisanal jewelry to emerge in a transforming landscape.

After the last war, the Vicenza Fair established itself in a temporary building, the first venue of the event. Over time, the fair expanded and moved towards Sant'Agostino, becoming one of the most important exhibitions in the world of goldsmithing today.

Among significant events, in 1957 Vicenza welcomed Abbe Lane, while in the 1960s the fair saw the presence of illustrious guests, including the Princes of Liège and the heir to the Belgian throne, Prince Albert, who, along with his wife Paola, expressed his appreciation for the beauty of the exhibited jewelry. In 1967, Aldo Moro cut the ribbon of the National Exhibition, marking the beginning of a path rich in successes.

In the 1980s and 1990s, the glamour of the fair attracted well-known names such as Katia Ricciarelli, Ornella Muti, and Gianluca Vialli, while for the half-century of the event, Andrea Bocelli enchanted the audience with his voice, testifying to the prestige of Vicenzaoro in the international scene. The fair continues to be a symbol of innovation and tradition, narrating the story of a constantly evolving sector.


Français:

Née en 1954 en tant qu'Exposition nationale de bijouterie, joaillerie et argenterie aux Jardins Salvi, au cœur de Vicence, cette exposition a représenté dès le départ une scène d'excellence pour le design avant-gardiste, accueillant des marques historiques telles que Van Cleef & Arpels et Cartier. Dans une période marquée par de profondes transformations, la foire a marqué un retour au classique et à l'opulence, revitalisant le secteur après les bouleversements de la guerre.

En 1968, l'événement se divise en deux éditions, une en février et une en septembre. Trois ans plus tard, en 1971, la foire quitte les Jardins Salvi pour se déplacer en périphérie de la zone industrielle, où naît le fameux "temple aztèque", une structure caractérisée par une célèbre forme de pyramide. Dans ce nouveau contexte, le design bohème trouve sa place, avec un fort retour à la nature et l'émergence de bijoux ethniques, tandis que la tendance uniex reflète les changements dans les rôles de genre de la société.

Au milieu des années 70, l'ouverture d'un nouveau pavillon marque une étape importante : plus de 500 entreprises exposantes donnent vie à un événement de plus en plus international, avec un accent sur les diamants, représentés par un tailleur de diamant d'Anvers qui se produit en direct. Par la suite, l'attention se déplace vers les pierres précieuses, élargissant encore l'offre.

Dans les années 1980, malgré l'or à des prix vertigineux et une crise économique, la foire continue de s'étendre, avec l'introduction d'un pavillon dédié aux montres. Le glamour excessif revient, avec des bijoux audacieux ornés de diamants et de pierres précieuses. L'édition de janvier 1984 marque la fin de l'ancien nom, remplacé par l'iconique Vicenzaoro.

Les années 1990 apportent une influence minimaliste, avec un intérêt croissant pour le platine. Les créations deviennent plus petites et moins ostentatoires, tandis que Vicenzaoro commence à se tourner vers l'est, accueillant des exposants de Hong Kong, d'Indonésie, de Thaïlande, d'Inde et de Chine.

Avec l'avènement du nouveau millénaire, la personnalisation et l'impression 3D deviennent centrales, mais la foire fait face à des défis sans précédent : la pandémie frappe durement le secteur, avec la fermeture des usines et l'interruption des voyages. Cependant, la société évolue et le système s'adapte, avec un fort accent sur la durabilité et l'éthique, permettant à la bijouterie artisanale d'émerger dans un paysage en transformation.

Après la dernière guerre, la Foire de Vicence s'établit dans un bâtiment temporaire, le premier lieu de l'événement. Au fil du temps, la foire s'agrandit et se déplace vers Sant'Agostino, devenant aujourd'hui l'une des expositions les plus importantes au monde dans le domaine de l'orfèvrerie.

Parmi les événements significatifs, en 1957, Vicence accueille Abbe Lane, tandis que dans les années 1960, la foire voit la présence d'invités illustres, dont les Princes de Liège et l'héritier du trône belge, le prince Albert, qui, avec sa femme Paola, exprime son appréciation pour la beauté des bijoux exposés. En 1967, Aldo Moro coupe le ruban de l'Exposition nationale, donnant le coup d'envoi d'un parcours riche en succès.

Dans les années 1980 et 1990, le glamour de la foire attire des noms célèbres tels que Katia Ricciarelli, Ornella Muti et Gianluca Vialli, tandis que pour le demi-siècle de l'événement, Andrea Bocelli enchante le public avec sa voix, témoignant du prestige de Vicenzaoro sur la scène internationale. La foire continue d'être un symbole d'innovation et de tradition, racontant l'histoire d'un secteur en constante évolution.


Deutsch:

Gegründet im Jahr 1954 als Nationale Ausstellung für Goldschmiedekunst, Schmuck und Silberwaren in den Giardini Salvi im Herzen von Vicenza, hat diese Ausstellung von Anfang an eine hervorragende Bühne für avantgardistisches Design dargestellt und historische Marken wie Van Cleef & Arpels und Cartier beherbergt. In einer Zeit, die von tiefgreifenden Veränderungen geprägt ist, markierte die Messe eine Rückkehr zum Klassischen und zur Opulenz und revitalisierte den Sektor nach den Umwälzungen des Krieges.

Im Jahr 1968 teilte sich die Veranstaltung in zwei Ausgaben, eine im Februar und eine im September. Drei Jahre später, 1971, verließ die Messe die Giardini Salvi und zog an den Rand des Industriegebiets, wo der sogenannte "aztekische Tempel" entstand, eine Struktur, die durch eine berühmte pyramidenförmige Gestalt gekennzeichnet ist. In diesem neuen Kontext fand das bohemian Design Raum, mit einer starken Rückkehr zur Natur und dem Aufkommen von ethnischem Schmuck, während der Uniex-Trend die Veränderungen in den Geschlechterrollen der Gesellschaft widerspiegelte.

Mitte der 1970er Jahre markierte die Eröffnung eines neuen Pavillons einen wichtigen Meilenstein: Über 500 ausstellende Unternehmen gaben dem immer internationaler werdenden Event Leben, mit einem Fokus auf Diamanten, die von einem live auftretenden Schneider aus Antwerpen vertreten wurden. Später verlagerte sich die Aufmerksamkeit auf Edelsteine, was das Angebot weiter erweiterte.

In den 1980er Jahren, trotz der steigenden Goldpreise und einer Wirtschaftskrise, setzte die Messe ihre Expansion fort und führte einen Pavillon für Uhren ein. Übermäßiger Glamour kehrte zurück, mit gewagtem Schmuck, verziert mit Diamanten und Edelsteinen. Die Ausgabe im Januar 1984 markierte das Ende des alten Namens, der durch das ikonische Vicenzaoro ersetzt wurde.

Die 1990er Jahre brachten einen minimalistischen Einfluss mit sich, und das Interesse an Platin wuchs. Die Kreationen wurden kleiner und weniger auffällig, während Vicenzaoro begann, nach Osten zu blicken und Aussteller aus Hongkong, Indonesien, Thailand, Indien und China begrüßte.

Mit dem Aufkommen des neuen Jahrtausends wurden Personalisierung und 3D-Druck zentral, aber die Messe sah sich ohne Präzedenzfall Herausforderungen gegenüber: Die Pandemie traf den Sektor hart, mit Fabrikschließungen und Reiseunterbrechungen. Dennoch entwickelte sich die Gesellschaft weiter, und das System passte sich an, mit einem starken Fokus auf Nachhaltigkeit und Ethik, was es der handwerklichen Schmuckkunst ermöglichte, in einem sich wandelnden Umfeld hervorzuheben.

Nach dem letzten Krieg etablierte sich die Messe Vicenza in einem temporären Gebäude, dem ersten Veranstaltungsort. Im Laufe der Zeit erweiterte sich die Messe und zog nach Sant'Agostino, wo sie heute eine der wichtigsten Ausstellungen im Bereich der Goldschmiedekunst ist.

Zu den bedeutenden Ereignissen gehört, dass Vicenza 1957 Abbe Lane empfing, während die Messe in den 1960er Jahren illustre Gäste wie die Fürsten von Lüttich und den belgischen Thronfolger, Prinz Albert, sah, der zusammen mit seiner Frau Paola seine Wertschätzung für die Schönheit der ausgestellten Schmuckstücke ausdrückte. 1967 schnitt Aldo Moro das Band der Nationalen Ausstellung durch und gab den Startschuss für einen von Erfolgen geprägten Weg.

In den 1980er und 1990er Jahren zog der Glamour der Messe bekannte Namen wie Katia Ricciarelli, Ornella Muti und Gianluca Vialli an, während Andrea Bocelli beim 50-jährigen Bestehen der Veranstaltung das Publikum mit seiner Stimme verzauberte und damit das Prestige von Vicenzaoro auf der internationalen Bühne bezeugte. Die Messe bleibt ein Symbol für Innovation und Tradition und erzählt die Geschichte eines sich ständig weiterentwickelnden Sektors.


Español:

Nacida en 1954 como Exposición Nacional de Orfebrería, Joyería y Platería en los Jardines Salvi, en el corazón de Vicenza, esta muestra ha representado desde el principio un escenario de excelencia para el diseño de vanguardia, albergando marcas históricas como Van Cleef & Arpels y Cartier. En un período marcado por profundas transformaciones, la feria señaló un regreso a lo clásico y a la opulencia, revitalizando el sector tras los estragos de la guerra.

En 1968, el evento se dividió en dos ediciones, una en febrero y otra en septiembre. Tres años después, en 1971, la feria dejó los Jardines Salvi para trasladarse a las afueras de la zona industrial, donde nació el denominado "templo azteca", una estructura caracterizada por su famosa forma piramidal. En este nuevo contexto, el diseño bohemio encontró espacio, con un fuerte regreso a la naturaleza y la aparición de joyas étnicas, mientras que la tendencia uniex reflejó los cambios en los roles de género en la sociedad.

A mediados de los años 70, la apertura de un nuevo pabellón marcó un hito importante: más de 500 empresas expositoras dieron vida a un evento cada vez más internacional, con un enfoque en los diamantes, representados por un cortador en vivo de Amberes. Posteriormente, la atención se desplazó hacia las gemas, ampliando aún más la oferta.

En los años 80, a pesar del oro por las nubes y de una crisis económica, la feria continuó expandiéndose, con la introducción de un pabellón dedicado a relojes. Volvió el glamour excesivo, con joyas audaces adornadas con diamantes y piedras preciosas. La edición de enero de 1984 marcó el final del antiguo nombre, que fue sustituido por el icónico Vicenzaoro.

Los años 90 trajeron consigo una influencia minimalista, con un creciente interés por el platino. Las creaciones se hicieron más pequeñas y menos ostentosas, mientras que Vicenzaoro comenzó a mirar hacia el este, dando la bienvenida a expositores de Hong Kong, Indonesia, Tailandia, India y China.

Con la llegada del nuevo milenio, la personalización y la impresión 3D se convirtieron en protagonistas, pero la feria se encontró enfrentando desafíos sin precedentes: la pandemia golpeó duramente al sector, con el cierre de fábricas y la interrupción de viajes. Sin embargo, la sociedad evolucionó y el sistema se adaptó, con un fuerte enfoque en la sostenibilidad y la ética, permitiendo que la joyería artesanal emergiera en un panorama en transformación.

Después de la última guerra, la Feria de Vicenza se estableció en una construcción temporal, la primera sede del evento. Con el tiempo, la feria se expandió y se trasladó hacia Sant'Agostino, convirtiéndose hoy en una de las exposiciones más importantes a nivel mundial en el campo de la orfebrería.

Entre los eventos significativos, en 1957 Vicenza acogió a Abbe Lane, mientras que en los años 60 la feria vio la presencia de ilustres invitados, incluidos los Príncipes de Lieja y el heredero al trono de Bélgica, el príncipe Alberto, quien, junto a su esposa Paola, expresó su aprecio por la belleza de las joyas exhibidas. En 1967, Aldo Moro cortó la cinta de la Exposición Nacional, dando inicio a un recorrido lleno de éxitos.

En los años 80 y 90, el glamour de la feria atrajo a nombres conocidos como Katia Ricciarelli, Ornella Muti y Gianluca Vialli, mientras que, en el medio siglo de la manifestación, Andrea Bocelli encantó al público con su voz, testimoniando el prestigio de Vicenzaoro en el panorama internacional. La feria continúa siendo un símbolo de innovación y tradición, narrando la historia de un sector en constante evolución.